25 Aprile: Festa della liberazione dal nazifascismo

In occa­sio­ne del­la Festa del­la Libe­ra­zio­ne, come da indi­ca­zio­ni del calen­da­rio regio­na­le, le lezio­ni saran­no sospe­se dal 25 al 28 apri­le 2024 com­pre­si. Ripren­de­ran­no nor­mal­men­te lune­dì 29 apri­le. La segre­te­ria sarà aper­ta al pub­bli­co vener­dì 26 apri­le dal­le 9 alle 13.
Col­go l’occasione per augu­ra­re a tut­ti un momen­to di ripo­so e invi­to a con­di­vi­de­re il signi­fi­ca­to del­la ricor­ren­za con i pro­pri figli e i pro­pri alun­ni. È suf­fi­cien­te fare una pas­seg­gia­ta nel nostro quar­tie­re per incon­tra­re tar­ghe stra­da­li dedi­ca­te ai mar­ti­ri del Mar­ti­net­to (via Giu­lio Biglie­ri, pon­te Fran­co Bal­bis, cor­so Euge­nio Giam­bo­ne) fuci­la­ti insie­me
ad altri cin­que anti­fa­sci­sti (a cui sono dedi­ca­ti altri luo­ghi di Tori­no) il 5 apri­le al poli­go­no nazio­na­le del Mar­ti­net­to di Tori­no, dopo esse­re sta­ti arre­sta­ti per­ché mem­bri del CMRP (Comi­ta­to Mili­ta­re Regio­na­le Pie­mon­te­se) e sot­to­po­sti a un pro­ces­so dura­to due gior­ni pres­so il Tri­bu­na­le Spe­cia­le per la Dife­sa del­lo Sta­to.
Oppu­re si pos­so­no leg­ge­re le ulti­me let­te­re scrit­te ai fami­lia­ri:
Giu­lio Biglie­ri, Let­te­ra ai geni­to­ri e altri fami­lia­ri […] Ho segui­to il mio impul­so ed il mio idea­le e sono sta­to col­pi­to dal tre­men­do caso. Ho avu­to
sem­pre pre­sen­ti le vostre rac­co­man­da­zio­ni, ma pur­trop­po – più che le mie azio­ni – un cumu­lo di cir­co­stan­ze mi han­no con­dot­to qua­si per caso in una rete di vicen­de che han­no pro­vo­ca­to l’irreparabile.
Non ho fat­to in tem­po ad avver­tir­vi del mio arre­sto, e nel frat­tem­po neces­si­tà impe­rio­se han­no spin­to le auto­ri­tà ad un rigo­re tre­men­do. La Sto­ria giu­di­che­rà su chi deb­ba rica­de­re la col­pa di tut­to ciò […] Fran­co Bal­bis, Let­te­ra a… […] Con la coscien­za sicu­ra d’aver sem­pre volu­to ser­vi­re il mio Pae­se con leal­tà e con ono­re, mi pre­sen­to davan­ti al plo­to­ne di ese­cu­zio­ne col cuo­re asso­lu­ta­men­te tran­quil­lo e a testa alta.
Pos­sa il mio gri­do di “Viva l’Italia libe­ra” sovra­sta­re e smor­za­re il cre­pi­tio dei moschet­ti che mi daran­no la mor­te; per il bene e per l’avvenire del­la nostra Patria e del­la nostra Ban­die­ra, per le qua­li muo­io feli­ce!
Euse­bio Giam­bo­ne, Let­te­ra alla figlia […] quan­do leg­ge­rai que­ste righe il tuo papà non sarà più. Il tuo papà che ti ha tan­to ama­ta mal­gra­do
i suoi bru­schi modi e la sua gros­sa voce che in veri­tà non ti ha mai spa­ven­ta­ta. Il tuo papà è sta­to con­dan­na­to a mor­te per le sue idee di Giu­sti­zia e di Egua­glian­za. Oggi sei trop­po pic­co­la per com­pren­de­re per­fet­ta­men­te que­ste cose, ma quan­do sarai più gran­de sarai orgo­glio­sa di tuo padre
e lo ame­rai anco­ra di più, se lo puoi, per­ché so già che lo ami tan­to […]
O anco­ra si può par­te­ci­pa­re a una del­le tan­te ini­zia­ti­ve che la Cit­tà di Tori­no orga­niz­za in que­sti gior­ni: http://www.comune.torino.it/nh/pdf/opuscoloa25_aprile2023.pdf
Pri­mo Levi nel discor­so per l’inaugurazione del Memo­rial di Ausch­wi­tz in ono­re degli ita­lia­ni cadu­ti nei cam­pi di ster­mi­nio nazi­sti, par­lan­do degli ebrei allar­ga il discor­so al fasci­smo e all’antifascismo:
“Ma non tut­ti gli ita­lia­ni sono sta­ti fasci­sti: lo testi­mo­nia­mo noi, gli ita­lia­ni che sia­mo mor­ti qui. Accan­to al fasci­smo, altro filo mai inter­rot­to, è nato in Ita­lia, pri­ma che altro­ve, l’antifascismo. Insie­me con noi testi­mo­nia­no tut­ti colo­ro che con­tro il fasci­smo han­no com­bat­tu­to e che a cau­sa del fasci­smo han­no
sof­fer­to, i mar­ti­ri ope­rai di Tori­no del 1923, i car­ce­ra­ti, i con­fi­na­ti, gli esu­li, ed i nostri fra­tel­li di tut­te le fedi poli­ti­che che sono mor­ti per resi­ste­re al fasci­smo restau­ra­to dall’invasore nazio­nal­so­cia­li­sta. E testi­mo­nia­no insie­me a noi altri ita­lia­ni anco­ra, quel­li che sono cadu­ti su tut­ti i fron­ti del­la II Guer­ra
Mon­dia­le, com­bat­ten­do mal­vo­len­tie­ri e dispe­ra­ta­men­te con­tro un nemi­co che non era il loro nemi­co, ed accor­gen­do­si trop­po tar­di dell’inganno. Sono anche loro vit­ti­me del fasci­smo: vit­ti­me incon­sa­pe­vo­li.
Noi non sia­mo sta­ti incon­sa­pe­vo­li. Alcu­ni fra noi era­no par­ti­gia­ni; com­bat­ten­ti poli­ti­ci; sono sta­ti cat­tu­ra­ti e depor­ta­ti negli ulti­mi mesi di guer­ra, e sono mor­ti qui, men­tre il Ter­zo Reich crol­la­va, stra­zia­ti dal pen­sie­ro del­la libe­ra­zio­ne così vici­na.”
Mi sem­bra­no paro­le su cui riflet­te­re, come del resto è indi­spen­sa­bi­le far­lo su tut­ti i testi di Pri­mo Levi. Erne­sto Fer­re­ro dice­va che al rag­giun­gi­men­to del­la mag­gio­re età lo Sta­to avreb­be dovu­to rega­la­re a tut­ti i neo-mag­gio­ren­ni due volu­mi: la Costi­tu­zio­ne e “I som­mer­si
e i sal­va­ti” di Pri­mo Levi.
La Festa del­la Libe­ra­zio­ne deve esse­re la festa del­la liber­tà, dei dirit­ti, del­la demo­cra­zia: per que­sto, ricor­dan­do il pas­sa­to, dob­bia­mo neces­sa­ria­men­te con­si­de­ra­re il pre­sen­te. Pur­trop­po le guer­re e la man­can­za di dirit­ti, di liber­tà e di demo­cra­zia in tan­te par­ti del mon­do sono una real­tà di cui venia­mo a cono­scen­za tut­ti i gior­ni. E con­si­de­ra­re il pre­sen­te vuol dire fare qual­co­sa, anche nel nostro pic­co­lo, per­ché la Liber­tà sia un dirit­to di tut­ti.
Buon 25 apri­le.
Tori­no, 19 apri­le 2024

Il Diri­gen­te Sco­la­sti­co
pro­fes­sor Gior­gio BRANDONE