Festa della Liberazione

25 aprile 2021. Festa della Liberazione

Come da calen­da­rio regio­na­le, saran­no sospe­sa le atti­vi­tà didat­ti­che e la scuo­la rimar­rà chiu­sa lune­dì 25 apri­le, anni­ver­sa­rio del­la Liberazione.

Il 25 apri­le del 1945, 77 anni fa, si chiu­de­va defi­ni­ti­va­men­te l’esperienza del­la dit­ta­tu­ra fasci­sta che ave­va por­ta­to alla costru­zio­ne del­lo Sta­to tota­li­ta­rio, alla per­se­cu­zio­ne degli avver­sa­ri poli­ti­ci, alla guer­ra di Etio­pia e a quel­la di Spa­gna, all’alleanza con la Ger­ma­nia hitle­ria­na, alle leg­gi raz­zi­ste, alla secon­da guer­ra mon­dia­le e all’occupazione tede­sca con
la crea­zio­ne del­la RSI, sta­to fan­toc­cio.
Ma ave­va por­ta­to anche alla pre­sa di coscien­za da par­te di mol­ti, soprat­tut­to gio­va­ni, che ave­va­no cono­sciu­to solo l’indottrinamento fasci­sta nel­le scuo­le e nei momen­ti ricrea­ti­vi, che esi­ste­va­no idea­li di liber­tà, di giu­sti­zia, di egua­glian­za, di pace, per cui com­bat­te­re.
L’esperienza del par­ti­gia­na­to e il Ven­to del Nord, pur con tut­te le resi­sten­ze di un appa­ra­to sta­ta­le anco­ra anco­ra­to al pas­sa­to, han­no por­ta­to alla Repub­bli­ca, alla Costi­tu­zio­ne, ai 77 di rela­ti­va pace che l’Italia ha vis­su­to.
Da vec­chio pro­fes­so­re ricor­do alcu­ni dei cadu­ti a noi più vici­ni, che si sono sacri­fi­ca­ti per la Liber­tà: i Mar­ti­ri del Mar­ti­net­to, Giu­sep­pe Perot­ti, Fran­co Bal­bis, Euse­bio Giam­bo­ne, Pao­lo Brac­ci­ni, Enri­co Gia­chi­no, Giu­lio Biglie­ri, Mas­si­mo Mon­ta­no, Quin­to Bevi­lac­qua, ai qua­li sono inti­to­la­te alcu­ne vie intor­no alle nostre scuo­le, il par­ti­gia­no ebreo Ema­nue­le Artom, mor­to per le vio­len­ze subi­te e sepol­to lun­go il San­go­ne, là dove giun­ge via Artom (e il suo cor­po non è mai sta­to ritro­va­to). Lun­go le vie del nostro quar­tie­re sono pre­sen­ti lapi­di e cip­pi che ricor­da­no i cadu­ti del­la Libe­ra­zio­ne.
Ed è al loro sacri­fi­cio per noi che deve anda­re in que­sto gior­no il nostro pen­sie­ro. Con­si­glio agli inse­gnan­ti di leg­ge­re con i loro allie­vi alcu­ni pas­si del­le let­te­re dei con­dan­na­ti a mor­te del­la Resi­sten­za: non vi tro­ve­ran­no odio, ma un salu­to per le per­so­ne care e la con­sa­pe­vo­lez­za di ave­re fat­to una scel­ta giu­sta, che avreb­be por­ta­to frut­to.
Ita­lo Cal­vi­no ave­va col­to con chia­rez­za l’ideale dei gio­va­ni par­ti­gia­ni. Lui stes­so ave­va com­bat­tu­to tra i par­ti­gia­ni del­la sua Sanremo.

Oltre il pon­te
O ragaz­za dal­le guan­ce di pesca,
O ragaz­za dal­le guan­ce d’au­ro­ra,
Io spe­ro che a nar­rar­ti rie­sca
La mia vita all’e­tà che tu hai ora.
Copri­fuo­co: la trup­pa tede­sca
La cit­tà domi­na­va. Siam pron­ti.
Chi non vuo­le chi­na­re la testa
Con noi pren­da la stra­da dei mon­ti.
Silen­zio­si sugli aghi di pino,
Su spi­no­si ric­ci di casta­gna,
Una squa­dra nel buio mat­ti­no
Discen­de­va l’o­scu­ra mon­ta­gna.
La spe­ran­za era nostra com­pa­gna
Ad assal­tar capo­sal­di nemi­ci
Con­qui­stan­do­ci l’ar­mi in bat­ta­glia
Scal­zi e lace­ri eppu­re feli­ci.
Ave­va­mo ven­t’an­ni e oltre il pon­te
Oltre il pon­te che è in mano nemi­ca
Vede­vam l’al­tra riva, la vita,
Tut­to il bene del mon­do oltre il pon­te.
Tut­to il male ave­va­mo di fron­te,
Tut­to il bene ave­va­mo nel cuo­re,
A ven­t’an­ni la vita è oltre il pon­te,
Oltre il fuo­co comin­cia l’a­mo­re.
Non è det­to che fos­si­mo san­ti,
L’e­roi­smo non è sovru­ma­no,
Cor­ri, abbas­sa­ti, dài, bal­za avan­ti,
Ogni pas­so che fai non è vano.
Vede­va­mo a por­ta­ta di mano,
Die­tro il tron­co, il cespu­glio, il can­ne­to,
L’av­ve­ni­re d’un mon­do più uma­no
E più giu­sto, più libe­ro e lie­to.
Ave­va­mo ven­t’an­ni e oltre il pon­te
Oltre il pon­te che è in mano nemi­ca
Vede­vam l’al­tra riva, la vita,
Tut­to il bene del mon­do oltre il ponte.

Tut­to il male ave­va­mo di fron­te,
Tut­to il bene ave­va­mo nel cuo­re,
A ven­t’an­ni la vita è oltre il pon­te,
Oltre il fuo­co comin­cia l’a­mo­re.
Ormai tut­ti han fami­glia, han­no figli,
Che non san­no la sto­ria di ieri.
lo son solo e pas­seg­gio tra i tigli
Con te, cara, che allo­ra non c’e­ri.
E vor­rei che quei nostri pen­sie­ri,
Quel­le nostre spe­ran­ze d’al­lo­ra,
Rivi­ves­se­ro in quel che tu spe­ri,
O ragaz­za color del­l’au­ro­ra.
Ave­va­mo ven­t’an­ni e oltre il pon­te
Oltre il pon­te che è in mano nemi­ca
Vede­vam l’al­tra riva, la vita,
Tut­to il bene del mon­do oltre il pon­te.
Tut­to il male ave­va­mo di fron­te,
Tut­to il bene ave­va­mo nel cuo­re,
A ven­t’an­ni la vita è oltre il pon­te,
Oltre il fuo­co comin­cia l’amore.

Buon 25 apri­le a tut­ti, nel­la spe­ran­za che gli idea­li di allo­ra pos­sa­no anco­ra far pre­sa su que­sto mon­do che sem­bra aver­li dimen­ti­ca­ti, come vedia­mo ogni giorno…

Il Diri­gen­te Sco­la­sti­co
pro­fes­sor Gior­gio BRANDONE